Viaggio nell'isola di Rodi/2 - Un santuario issato su uno sperone roccioso, con una vista straordinaria sulla costra orientale e sulla non lontana Turchia.
295. Tanti sono i gradini che tocca salire per
accedere al piccolissimo santuario di Tsambíka, anzi Kýra Panagía
Tsambíka, issato su una roccia a strapiombo sul mare, a 550 metri, sulla costa
orientale dell’isola di Rodi. Ogni gradino ha l’alzata dipinta di bianco, e
ogni cinque scalini una mano misericordiosa ha tracciato il numero di quelli
già percorsi: 5, 10, 15… 295! Non pochi, soprattutto per le tante persone
anziane che salgono quassù, per venerare la Vergine di Tsambíka. Ma, per
fortuna, la maggior parte di coloro che salgono sul monte sono giovani e donne,
perché qui la grazia richiesta consiste nel poter avere figli. Così sono
frequenti anche le coppie che salgono portando sul petto o sulle spalle dei
bebè, la grazia ricevuta. L’usanza vuole che il frutto di una tale grazia venga
chiamato Tsambíko se maschio e Tsambíka se femmina!
Arrivati
alla sommità della roccia, non si può non rimanere stupiti dallo straordinario
panorama che da lì si può ammirare, che abbraccia la costa dell’isola da Rodi a
Líndos, mostrando quelle straordinarie baie che costituiscono la bellezza e la
grandezza del litorale. Viene da tuffarsi nel mare azzurro e verde e turchese,
planando come novello Icaro alla ricerca della benedizione del cielo e di
Maria. Ma quel che stupisce non poco è il confronto tra la maestosità del
panorama che si gode da quassù e l’angustia della piccola chiesa che odora di
olio, cera, incenso e sudore, ricolma di piccoli ex voto e icone d’ogni forma,
dimensione e genere. Sta tutta qui – tutta qui? – la grandezza della Madonna,
ovunque la si trovi nelle strade di questo mondo: nell’infinitezza portare la
finitezza e elevare la finitezza a infinitezza. L’umile donna di Nazareth che
si trasforma, per un imperscrutabile disegno divino, in madre di Dio stesso,
incredibile! Ma qui a Tsambíka qualcosa di questo grande mistero svela i suoi
arcani, allorché si esce dalla cappella di pochi metri quadrati e s’osserva
dall’alto la piccolezza di questo mondo. Il manto azzurro di Maria è azzurro
non a caso: vuole svelare il mistero di una donna di casa eletta regina
dell’universo. Un manto d’acqua e di cielo.
Nessun commento:
Posta un commento