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Medjugorie, la salita alla collina delle apparizioni
A Bijakovići ci sono solo fango e sassi aguzzi. L'humus ideale per l'esperienza mistica.
Sono alla collina delle apparizioni, a Medjugorie.
Io, incallito cristiano razionalista che pensa di poter fare a meno delle
improvvise presenze di Maria su questa terra, mi ritrovo a scrivere queste note
sui sassi fangosi della collina su cui è apparsa la Vergine ai sei adolescenti
di questo borgo perduto dell’Erzegovina, che sarebbe rimasto nel cono d’ombra
della Storia, se non fosse che quassù ci son stati morti per la sanguinosa
guerra balcanica degli anni Novanta. Mentre ora qui di gente ne viene a frotte,
e la cittadina ha moltiplicato per cento le sue case e i suoi abitanti. Non c’è
assolutamente nulla di interessante da queste parti, salvo queste pietre nel
fango che bisogna salire con una certa fatica per giungere al luogo delle
apparizioni, le prime di Medjugorie. Perché poi più che il luogo è il tempo che
sembra aver preso il sopravvento, visto che la Madonna appare ogni giorno alla
stessa ora, le 18, almeno a tre dei sei adolescenti, ormai maturi, sposati e in
giro per il mondo, emigrati come tanti figli di Bosnia-Erzegovina. Ed è più che
altro interessante la salita scivolosa, più che il luogo un po’ kitsch dell’apparizione, con una statua
della Madonna francamente brutta, in pietra bianca, circondata da una ringhiera
di alluminio a forma di stella, mentre molto più interessante e gradevole
appare il crocifisso ligneo, più in alto, una cinquantina di metri, brunito dal
tempo e dalle mani dei pellegrini.Ecco, i pellegrini, gente normale, gente che non ti
aspetteresti inginocchiati nei banchi di una chiesa, o in un altro luogo di
culto. Gente che evidentemente ha bisogno, deve chiedere qualcosa, forse una
grazia per sé o per qualcun altro, gente che recita il rosario o semplicemente
sta, forse medita, con lo sguardo fisso alla statua della Vergine oppure al
Cristo ligneo che sanguina resina e acqua e chissà cosa d’altro. Gente che
magari ha speso 50 euro per comprare souvenir devozionali nelle infinite
botteghe sorte ai piedi della collina, ma che qui, nel luogo dell’apparizione e
nei suoi paraggi, non ha nulla da distrarsi, nulla da vedere, nulla da
comprare, salvo il nudo spirito, la nuda anima che porta sempre con sé senza
nemmeno rendersene conto. Gente che versa lacrime, singhiozza, prega, invoca,
recita formule e formula recite; gente che dubita e che ricrede, crede o
miscrede, poco importa, c’è una sorta di amnistia generale su questa collina
schiacciata dalle nubi scure, cariche di pioggia, in questo uggioso febbraio.
C’è una sorta di livellamento spirituale e sociale, generalizzato, le scarpe
sono rosse e brune di fango che siano di marca o dozzinali, con la vibram che
morde il terreno o coi buchi sotto la suola. Maria ha il potere di «scacciare i
potenti dai troni» e di «innalzare gli umili», semplicemente stando, indicando
il Figlio crocifisso, unico mediatore, mai dimenticarlo.
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