venerdì 1 marzo 2013

Medjugorie, la salita alla collina delle apparizioni



A Bijakovići ci sono solo fango e sassi aguzzi. L'humus ideale per l'esperienza mistica.

Sono alla collina delle apparizioni, a Medjugorie. Io, incallito cristiano razionalista che pensa di poter fare a meno delle improvvise presenze di Maria su questa terra, mi ritrovo a scrivere queste note sui sassi fangosi della collina su cui è apparsa la Vergine ai sei adolescenti di questo borgo perduto dell’Erzegovina, che sarebbe rimasto nel cono d’ombra della Storia, se non fosse che quassù ci son stati morti per la sanguinosa guerra balcanica degli anni Novanta. Mentre ora qui di gente ne viene a frotte, e la cittadina ha moltiplicato per cento le sue case e i suoi abitanti. Non c’è assolutamente nulla di interessante da queste parti, salvo queste pietre nel fango che bisogna salire con una certa fatica per giungere al luogo delle apparizioni, le prime di Medjugorie. Perché poi più che il luogo è il tempo che sembra aver preso il sopravvento, visto che la Madonna appare ogni giorno alla stessa ora, le 18, almeno a tre dei sei adolescenti, ormai maturi, sposati e in giro per il mondo, emigrati come tanti figli di Bosnia-Erzegovina. Ed è più che altro interessante la salita scivolosa, più che il luogo un po’ kitsch dell’apparizione, con una statua della Madonna francamente brutta, in pietra bianca, circondata da una ringhiera di alluminio a forma di stella, mentre molto più interessante e gradevole appare il crocifisso ligneo, più in alto, una cinquantina di metri, brunito dal tempo e dalle mani dei pellegrini.Ecco, i pellegrini, gente normale, gente che non ti aspetteresti inginocchiati nei banchi di una chiesa, o in un altro luogo di culto. Gente che evidentemente ha bisogno, deve chiedere qualcosa, forse una grazia per sé o per qualcun altro, gente che recita il rosario o semplicemente sta, forse medita, con lo sguardo fisso alla statua della Vergine oppure al Cristo ligneo che sanguina resina e acqua e chissà cosa d’altro. Gente che magari ha speso 50 euro per comprare souvenir devozionali nelle infinite botteghe sorte ai piedi della collina, ma che qui, nel luogo dell’apparizione e nei suoi paraggi, non ha nulla da distrarsi, nulla da vedere, nulla da comprare, salvo il nudo spirito, la nuda anima che porta sempre con sé senza nemmeno rendersene conto. Gente che versa lacrime, singhiozza, prega, invoca, recita formule e formula recite; gente che dubita e che ricrede, crede o miscrede, poco importa, c’è una sorta di amnistia generale su questa collina schiacciata dalle nubi scure, cariche di pioggia, in questo uggioso febbraio. C’è una sorta di livellamento spirituale e sociale, generalizzato, le scarpe sono rosse e brune di fango che siano di marca o dozzinali, con la vibram che morde il terreno o coi buchi sotto la suola. Maria ha il potere di «scacciare i potenti dai troni» e di «innalzare gli umili», semplicemente stando, indicando il Figlio crocifisso, unico mediatore, mai dimenticarlo.

Nessun commento: