mercoledì 20 aprile 2011

La casa del figlio di Cristoforo Colombo



Santo Domingo, un trionfo di stile coloniale, ricco di vestigia che riportano indietro ai tempi della "scoperta".



Visita mattutina alla Casa di Colón, dove abitò il figlio di Cristoforo, Diego e della consorte, Doña María de Toledo. Una abitazione in stile gotico-Mudéjar, sul bordo della grande e asimmetrica Plaza España, abbacinata dal sole, mentre sullo sfondo sfilano i grandi bastimenti nel porto fluviale di Santo Domingo. Le due facciate, con sei arcate sovrapposte su due livelli, è di una perfezione totale, così come la pietra sapientemente restaurata trasmette il senso del tempo, della Spagna e dei Caraibi insieme, del mare e della terra, delle battaglie per la Conquista e quelle per la Giustizia.

La dimora, abitata per un secolo dalla famiglia Colón, venne poi abbandonata, e usata quindi come prigione, magazzino, discarica e infine cadde in rovina. Venne quindi restaurata in più riprese dagli anni Cinquanta. L’interno, apparentemente ricostruito con mobili e suppellettili d’epoca – alcuni dei quali sembrano essere realmente appartenuti alla famiglia Colón – trasmette un senso di eleganza, essenzialità ed esattezza delle scelte estetiche che la visita non può concentrarsi sul singolo pezzo d’arredamento, ma deve fare i conti con l’armonia dell’insieme.

Basta avere un po’ d’immaginazione e sostituire alle grandi navi da trasporto attraccate sui moli appena a ridosso della Casa di Colón dei galeoni lignei d’epoca, ed ecco che il miracolo della Conquista torna prepotente, un’epopea del genio umano. Ma non entriamo nel merito di chi ha conquistato chi. Diventeremmo ingiusti.

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