mercoledì 6 luglio 2011

Calzada de Almadon, le isole che erano basi militari


All'imboccatura del Canale di Panama, un piccolo arcipelago è diventato penisola. Da avamposto militare, è diventato luogo di riposo.

Gli statunitensi sapevano il fatto loro, imperialmente parlando. Ovunque dove arrivavano sapevano scegliere per le loro basi luoghi paradisiaci, e non solo strategicamente importanti. Anche i francesi, gli inglesi, i tedeschi e persino gli italiani avevano saputo fare altrettanto, ma certamente il primato apparteneva agli statunitensi. Così è stato delle quattro isolette che controllano l’entrata nel Pacifico del Canale di Panama, isole dai nomi esotici: Naos, Culebra, Perico e Flamenco. Erano basi militari Usa, ma nel 1999 sono passate – assieme a tutto il canale – sotto controllo panamense. Ragione per cui stanno diventando un paradiso turistico, al termine di quella Calzada de Almador – una lunga e sottile striscia di terra, un istmo artificiale – che permette passeggiate incantevoli in cui si può ammirare non solo e non tanto il canale e le imponenti navi che vi transitano, quanto l’incanto del matrimonio a tre, tra cielo, terra e mare che qui a Panama ha trovato un luogo d’eccezione per essere celebrato.

Lo confesso, ho avuto il torto di percorrere la calzada al tramonto, dirigendomi verso un buon ristorante di pesce situato sull’ultima isoletta, la Isla Flamenco, quando la brezza marina finalmente ha ragione della terribile calma del giorno, 37 gradi centigradi e una umidità che riempie la bocca d’acqua. Ho torto, perché cresce la nostalgia per l’isola che non c’è, perché s’acquartiera nel cuore il sentimento di infinito che viene dalla comunione con la natura, quando questa s’inventa scenari paradisiaci. Così è di questa sera ineffabile – e mi dicono che sostanzialmente sono sempre così.

Le frittelle di gamberetti e il dentice alle erbe esotiche sono un degno corollario, un buon contorno alla meraviglia del luogo, ma non sono il piatto principale. Sono solo contorni, per il vero fulcro di questa serata: la comunione col perfetto equilibrio tra terra, acqua e cielo. Il sole calla definitivamente lasciando spazio al suono del vento che porta i rumori della foresta, da occidente. Quando la brezza spira da oriente, invece, porta invece il brusio della città vecchia. La mescolanza di queste due tavolozze di suoni pare la definitiva serenità.

Nessun commento: