Non si sa ancora con certezza chi ha vinto nelle elezioni presidenziali, se il redivivo filo-moscovita o la pasionaria dalla treccia bionda. Il Paese, però, è in serie difficoltà. Brevissima metafora (2009).
Nel passage dei Louis Vuitton, di Gucci e Roberto Cavalli, un enfant prodige suona il violino, raccogliendo non poche offerte. Quando suona sembra sollevarsi sui tacchi, e planare nell’aria. Le banconote posate nell’astuccio del suo strumento se ne volano via, ma lui pare non accorgersi di nulla. Cerco il suo mentore, un genitore, un fratello, non li vedo. Pare solo, pare vivere di musica, in tutti i sensi. La genialità certamente è qualcosa di unico e non omologabile. È bellezza.
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